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Ritrovamento pannello "Dafni e Cloe"


Pannello "Dafni e Cloe".
Immagine ingrandibile.
 

Figura intera.
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Nel festeggiare il primo anniversario dalla nascita del sito ufficiale di Tranquillo Marangoni (che è appunto apparso sul web nella sua veste attuale il 24 luglio 2008) ci è cosa gradita poter aggiornare le sue pagine con l'aggiunta in archivio di una nuova opera -il pannello che vedete a lato- e con la movimentata cronistoria del suo ritrovamento che ha visto intervenire in prima persona il direttore artistico, nonchè figlio di , Aldo Marangoni.
Il recupero non potrà vantare certo la complessità e le peripezie andate incontro ad un altro celebre pannello

del Nostro (parliamo ovviamente de “La Principessa e il Trovatore”, per il quale senz’altro rimandiamo alla bibliografia e all’ottimo saggio di Giuseppe Bergamini ), ma equivalenti sono stati l’entusiasmo nel condurlo e l’esultanza nel completarlo.

 



"Cloe che chiama le vacche di Dorcone", per il fronte del camino.
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Il pannello in questione raffigura il mito di Dafni e Cloe (per chi non lo conoscesse rimandiamo a questa pagina di Wikipedia ) in una incisione su legno di tiglio che si sviluppa in senso verticale -580x1860mm- e che li trova dapprima in osservazione del montone e della pecora, e abbracciati poi nel culmine carnale.
Dafni e Cloe” fu commissionato a nel 1953 come parte integrante di un “ordinativo” che contava altre due incisioni. A richiederlo fu il Prof. Licata, un professionista di Lido di Venezia che intendeva così arredare alcuni ambienti della sua villa a Procchio, sull’isola d’Elba. Se “Dafni e Cloe” sarebbe andato così ad ornare la porta dell’armadio nel salone, le altre due opere che vedete qui a lato avrebbero trovato collocazione rispettivamente a fronte e a lato del camino.
 

Motivo ornamentale per il fianco del camino.
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Furono tinte di verde scuro per far risaltare le incisioni chiare proprie del legno di tiglio.
Dal terzo foglio dell’inventario autografo dei pannelli di (che potete visionare qui) scopriamo come il motivo ornamentale a lato del camino -360x2100- e la figura di “Cloe che chiama le vacche di Dorcone” -1310x900- rappresentino l’opus 765 incisa dal 30 maggio al 6 giugno 1953, mentre “Dafni e Cloe” fu incisa entro il 1 di luglio del medesimo anno e risulta essere l’opus 768.

Recentemente si era tentato di effettuare delle ricerche proprio su questo pannello, ma il tentativo di riuscire a ritrovarlo era purtroppo fallito a seguito dei numerosi cambi di proprietà a cui la villa del Prof. Licata era andata incontro nel corso degli anni, e ai conseguenti traslochi a cui gli arredi interni avevano dovuto sottostare.
Così non fu, invece, per un gallerista e antiquario toscano il quale sul finire degli anni ‘50 acquistò in blocco ogni arredo da uno degli ultimi proprietari per poi fissare “Dafni e Cloe” vicino alla finestra nella propria residenza a Portoferraio, sempre sull’isola d’Elba, e da lì ammirarlo in compagnia della figlia Flavia.

 

Appunto autografo.
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Particolare.
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Nel 2009, prossima a lasciare casa, fu proprio lei a contattarci per informazioni sul pannello…

 

…proprio grazie a questo sito che oggi festeggiamo e a distanza di cinquantasei anni dalla prima incisione con la sgorbia data a quel legno di tiglio.
Basterebbe già questa coincidenza per chiudere il cerchio, ma noi quel cerchio lo vogliamo addirittura quadrare e far della semplice coincidenza un quasi-mistero. Sì, perché sebbene ad oggi la Sig.ra Flavia sia una stimata consulente alle carceri di Portoazzurro, in età adolescenziale ebbe a sviluppare le sue capacità al liceo artistico di Genova.
Quel liceo che vedeva alla cattedra della presidenza…
...lo xilografo Tranquillo Marangoni!

 

Particolare.
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